Caso Alpi-Hrovatin: accanto alla signora Luciana in tutte le iniziative che deciderà di intraprendere

foto di Antonella Graziani

di Antonella Graziani

“Sono passati 23 anni e 3 mesi da quando mia figlia Ilaria e l’operatore Miran Hrovatin sono stati assassinati a Mogadiscio. Da quel 20 marzo 1994 si sono susseguite commissioni parlamentari, governative, 5 magistrati, vari processi e trasmissioni televisive. Tutto inutile.”

E’ Luciana Alpi a parlare, nella sala Walter Tobagi della FNSI, durante la presentazione del suo libro “Esecuzione con depistaggi di Stato” edito da Kaos Edizioni e organizzata da FNSI, Articolo 21 e Usigrai. Ilaria Alpi, giornalista del TG3 è stata ammazzata nel 1994 insieme al suo operatore Milan Hrovatin in Somalia, in un agguato in piena regola. Non è semplice per Luciana Alpi affrontare giornalisti e colleghi di Ilaria all’indomani della decisione della procura di Roma di archiviare il caso per l’ “impossibilità di trovare gli assassini”. Una decisione che appare incomprensibile, ingiusta e oltraggiosa verso chi ha perso la vita cercando la verità. Una verità che non interessa solo Luciana Alpi ma interessa tutti noi, che siamo rimasti in vita. Ci interessa sapere in quali affari illeciti era o è coinvolta l’Italia e cosa Ilaria Alpi stava scoprendo. Armi? Rifiuti tossici? Chi ha ammazzato Ilaria Alpi e Milan Hrovatin e perchè? Oggi la Procura di Roma ci dice che le istituzioni non sanno rispondere. O non vogliono.

Ci dice che chi ha provato a rendere il mondo un posto migliore può venire ammazzato. E chi lo rende un posto peggiore rimane impunito.

foto di Antonella Graziani

Ilaria era una giornalista che “faceva le cose in modo serio, aveva studiato tanto, era diligente e determinata. Studiava molto prima di realizzare un servizio” raccontava Luciana Alpi a Santo della Volpe, in un’intervista del 2014 rilanciata dai promotori dell’evento durante la presentazione del libro. “Studiare, avere tempo e credere di farcela” sono elementi essenziali per chi svolge un’inchiesta giornalistica, come ha sottolineato Chiara Cazzaniga, giornalista di Chi l’ha visto?, ricordando il lungo lavoro di ricerca che l’ha portata a intervistare uno dei testimoni chiave del caso Alpi – Hrovatin e introvabile da anni, Ahmed Ali Rage detto Gelle. Chiara Cazzaniga ce l’ha fatta, con tempo, dedizione e determinazione è riuscita a dare una svolta al caso permettendo la scarcerazione di Hasci Omar Hassan, in carcere per 16 anni per un omicidio mai commesso. Il lavoro svolto da Chiara Cazzaniga è la dimostrazione che il giornalismo investigativo cambia davvero le cose.

Una tra le persone che hanno da sempre difeso il ruolo sociale dei giornalisti d’inchiesta è Roberto Morrione che, come ha ricordato Fabrizio Feo durante la presentazione del libro di Luciana Alpi “ha fortemente voluto il giornalismo investigativo in Rai”. Ilaria era il giornalismo investigativo in Rai. E ha reso un servizio pubblico ai noi, suoi concittadini, con le sue inchieste e le sue ricerche. E per questo che anche la Rai è in prima fila per la ricerca continua della verità.

“Abbiamo chiesto al nuovo direttore generale della Rai di assicurare un impegno crescente nella ricerca della verità su Ilaria e Miran. E il Dg Mario Orfeo ha rinnovato il suo impegno” ha detto il segertario di Usigrai Vittorio Di Trapani. Accanto a Luciana Alpi, il presidente della FNSI Giuseppe Giulietti che con forza ha ribadito: “saremo accanto alla signora Luciana in tutte le iniziative che deciderà di intraprendere“.

Ilaria ci stava dando la possibilità di essere consapevoli e più liberi. Questo è quello che fa un giornalista investigativo serio, determinato e diligente come lo era Ilaria. Scava, illumina, rischia. A volte, può succedere, cade. Ma attorno a lui e dopo di lui rimarranno altre voci, altre penne, altri occhi a diventare testimoni di un tempo e rischiare di nuovo, per la libertà e consapevolezza di tutti. Questo il senso del Premio e dell’Associazione Roberto Morrione che si unisce all’appello di FNSI, Usigrai, Articolo 21 e Rai per far emergere la verità e non lasciare mai sola Luciana Alpi. Far sopravvivere, oltre il corpo, la voce di chi ha cercato di rendere il mondo un posto migliore è il compito di tutti noi.

Qualcuno sa cosa è successo ad Ilaria Alpi e Milan Hrovatin ma con il suo silenzio sta rendendo il mondo un posto peggiore.