“La Forestale dei veleni” vince l’edizione 2013

Tre idee, tre proposte d’inchiesta selezionate tra le più di novanta pervenute alla giuria del Premio Roberto Morrione. Sono state realizzate, con l’assistenza tecnica (e morale!) dei nostri tutor, con la supervisione giuridica dell’Avv. Giulio Vasaturo. Dalla fucina del Premio – merito di giovani tenaci che hanno portato fino in fondo  i loro progetti – sono uscite quest’anno tre inchieste di grande valore civile, politico e giornalistico.

Alla fine hanno vinto Andrea Tornago, Davide Gangale e Silvia Sciorilli Borrelli, tre praticanti della Scuola di giornalismo “Walter Tobagi” di Milano, che hanno raccontato con ostinato amore di verità e talento giornalistico la storia oscura del gruppo d’investigazione ambientale della Guardia Forestale di Brescia, capace di gettare nuova luce su uno dei tanti aspetti nebulosi e controversi della nostra storia recente: il traffico dei rifiuti tossici. La loro inchiesta ha anche il merito di aver ricordato la figura di Natale De Grazia, il Capitano di corvetta che – dalla Calabria – condusse magistrati e investigatori sulle tracce di uno dei tanti scandali repubblicani, rimettendoci persino la vita in circostanze rimaste più che oscure.

Dunque è stata “La Forestale dei veleni” a salire sul gradino più alto del podio nella seconda edizione del Premio Roberto Morrione: agli autori va l’assegno di tremila euro e il diritto a un passaggio televisivo su Rainews24.

Seconda classificata, duemila euro di riconoscimento economico, “Non chiamateli mostri” di Antonella Graziani, Valentina Valente e Michele Vollaro, che hanno indagato sul traffico di esseri umani mutilati, disabili e miseri che porta frotte di disperati alla schiavitù dell’elemosina dalla Romania alle strade d’Italia.

Infine: medaglia di bronzo a “Che fine ha fatto la roba dei boss?” di Giuseppe Pipitone e Silvia Bellotti, indagine sul controverso capitolo giudiziario che la gestione dei beni sequestrati alle mafie continua a costituire.


Il video della premiazione