Il Premio Morrione al Festival di Internazionale a Ferrara

Domenica 1° ottobre il Premio Morrione ha presentato in anteprima le inchieste finaliste della sesta edizione al Festival di Internazionale di Ferrara alle 15.00 al Cinema Apollo, sala 4.
Con questo evento, che ha seguito la serata a Torino del 29 settembre “A proposito di Mauro Rostagno” organizzata con Libera Piemonte, è continuata l’apertura delle giornate di premiazione della sesta edizione del Premio Roberto Morrione.

Il tema dell’incontro è stato L’inchiesta in tv vs l’inchiesta per il web” con i tutor del Premio
Laura Silvia Battaglia, giornalista freelance
Sandro Ruotolo, cronista per sempre. Realizza inchieste per fanpage.it
Maurizio Torrealta, giornalista, scrittore, direttore Scuola di giornalismo Lelio Basso
Stefano Lamorgesegiornalista per sbaglio, tutor e vicepresidente ass. Amici di Roberto Morrione

In apertura sono state presentate in anteprima le inchieste finaliste del Premio Morrione 2017 per il giornalismo investigativo: “Tabù HIV” di Giulia Elia; “Matti per sempre” di Maria Gabriella Lanza e Daniela Sala; “Nei canali della ‘ndrangheta” di Alessia Melchiorre e Antonella Serrecchia; “Le mani sul Fiume” di Giulia Paltrinieri.

Il tema del dibattito, che ha coinvolto un numeroso pubblico, è stato l’importanza del web e delle nuove forme di linguaggio giornalistico nella comunicazione. “Il web-doc – ha spiegato Laura Silvia Battaglia – è una forma di comunicazione esemplare nell’epoca digitale. Pensate alla rappresentazione dei conflitti e la localizzazione nel mondo: quanto aiuta un web- doc a capire il dove, il come e il quando?”. Ma tra web-doc e inchiesta possono esserci sostanziali differenze, come ad esempio “la differenza di narrazione” ha sostenuto Maurizio Torrealta, “chiusa in un prodotto video, aperta e in evoluzione nel web-doc” ha sottolineato Stefano Lamorgese. Il web, inteso sia come linguaggio sia come piattaforma per l’informazione è e resterà “il futuro formativo e informativo” ha detto Sandro Rutolo.

Oggi il web è anche un’importante piattaforma per i giovani giornalisti che intendono affrontare il duro lavoro investigativo e che non hanno più il limite di diffondere il proprio lavoro solo ed esclusivamente attraverso la televisione. Come ha ricordato Stefano Lamorgese ” il Premio Morrione vuole investire, sulla base degli insegnamenti di un maestro del giornalismo Roberto Morrione, sui giovani che sanno fare questo mestiere: non diamo solo fiducia ai giovani, diamo anche risorse economiche, tutoraggio legale e professionale. Investiamo su di loro, perchè fare inchieste richiede tempo e denaro”.

Le giovani finaliste presenti in sala hanno voluto dare un consiglio ai prossimi partecipanti al Premio: “Informatevi, approfondite e non vi sottovalutate mai!”