Un racconto della terza edizione

Non è una novità che a Riccione ci sia il mare, un lindo lungomare,  molti e accoglienti alberghi  e una miriade di stabilmenti balneari.

Le novità di quest’anno a Riccione sono state invece la  presenza della prima donna sindaco, la neoeletta Renata Tosi,  accompagnata da un’estate un po’ pazza. Ad ogni modo la prima settimana di settembre, la regione Emilia Romagna e Riccione con il consueto calore, hanno  ospitato la 20° edizione del premio dedicato a  Ilaria  Alpi e la terza edizione del Premio che  porta il nome di Robero Morrione  che, del premio Alpi,  è una importante sezione.

Del Premio Alpi si sa, è oramai una istituzione consolidata. Del premio Roberto Morrione si sa meno perché è molto più giovane – tre edizioni con quella di quest’anno – e un po’ diverso. Giovane perché seleziona inchieste giornalistiche televisive inedite di autori che hanno meno di trent’anni e diverso perché le finanzia,  quest’ultima una autentica novità visto che permette alle buone idee di prendere forma grazie al denaro:  non troppo, è vero ma quel che basta per raccontare storie anche complicate. Come non ringraziare per questo i nostri sponsor.

Nelle giornate del premio a parte che di turisti, Riccione si è riempita  di ospiti illustri, a cominciare dalla presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini e di tutti partecipanti, giurie, giornalisti, attori che hanno dato vita agli eventi previsti in calendario: tavole rotonde, interviste, spettacoli, proiezioni fino alla serata finale il 6 settembre quando,  sul palco della grande sala del Palazzo dei Congressi, durante la serata condotta da Giorgio Zanchini e Maria Cuffaro,  sono sfilati i vincitori del premio Alpi e del premio Morrione.  Questi ultimi  sono stati accolti con applausi, come gli altri ma con un pizzico di simpatia e qualche sorriso extra perché sono saliti sul palco tutti assieme creando anche un po’ di scompiglio in sala: tutti assieme, come a una festa ed in effetti per loro lo è stata più che per tutti gli altri vincitori, una festa perché erano i più giovani e i più sconosciuti e per loro: Lorenzo Pirovano, Edoardo Belli, Rossella Granata, Elena Risi, Valentina Vivona, Alessandro Accorsi e Giulia Bertoluzzi, autori delle inchieste vincitrici, l’evento è stato davvero emozionante. Il palco, le luci, i giornalisti le targhe, i premi… felici di aver raccontato ciò che volevano e come desideravano usando il mezzo televisivo.

La presenza sul palco è stata breve se messa a confronto con l’ansia dei giorni precedenti, l’ansia di sapere quale fra le tre inchieste avesse vinto. Ogni tanto li abbiamo incontrati al bar o in pizzeria pronti a orecchiare qualche notizia pedinando chi già sapeva il risultato della competizione. Le loro inchieste sono state proiettate in un vero cinema a Riccione e poi sono state messe in onda da una televisione vera, Rainews24, sostenitrice e media partner del premio e poi ancora durante la notte bianca di contromafie a Roma. Le storie importanti come importante è l’inchiesta giornalistica hanno senso se vengono viste, diffuse allora servono a stimolare curiosità e coscienza delle realtà complesse che è dato vivere e che spesso vengono guardate senza vedere gran che.

Auguri dunque ai premi giornalistici che rendono possibile tutto questo e auguri  a chi a vinto ma anche ai tanti che hanno mandato i loro progetti. E di buone proposte ce ne erano tante, è stato difficile scegliere e vorremmo davvero che molte altre trovassero uscita e visibilità.