Ieri 21 marzo don Luigi Ciotti a Locri durante la manifestazione per la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie ha annunciato la buona notizia della concessione dei benefici della Legge Bacchelli al giornalista Riccardo Orioles.
Tutto questo non sarebbe stato possibile senza la campagna Mandiamo in pensione Riccardo Orioles alla quale abbiamo aderito nei mesi scorsi.
Pubblichiamo oggi il messaggio inviato ieri a tutti i sostenitori della campagna dallo stesso Riccardo Orioles, socio onorario della Associazione Amici di Roberto Morrione, con la foto che anche noi usiamo oggi a corredo di questo pezzo, scattata negli studi di Rai News 24 a gennaio scorso in occasione dello speciale sul nostro premio. Nella foto vedete, al centro, Riccardo Orioles insieme ai finalisti e vincitori della quinta edizione del Premio Morrione (Federica Delogu, Emmanuele Lentini, Leonardo Filippi, Maria Panariello, Maurizio Franco, Filippo Poltronieri), Giovanni Celsi, Presidente dell’ass. Amici di Roberto Morrione, Giuseppe Giulietti, presidente di giuria del premio e presidente della FNSI, Antonio Di Bella, direttore di Rai News 24, Giorgio Santelli, giornalista di Rai News 24, avv. Giulio Vasaturo, tutor legale del Premio Morrione.
Condividiamo con la nostra comunità la gioia e la soddisfazione per questa buona notizia, convinti che anche Roberto Morrione, legato da una profonda amicizia e stima a Riccardo Orioles, sarebbe stato felice di questa vittoria.
Nel ringraziare tutte le istituzioni che hanno voluto riconoscere un che di buono negli anni del mio lavoro, vorrei sottolineare che questo lavoro non è mai stato individuale e solitario ma umile e collettivo. Il riconoscimento non va dunque a un qualche grande e superbo autore ma a una scuola di buoni artigiani, utili al popolo e scomodi per il potere, a cui mi onoro di aver partecipato.
Di essi, gran parte erano o sono giovani. Nessuno di loro ha mai tradito i valori essenziali del nostro mestiere, insegnatici da Giuseppe Fava e tramandati fra generazioni.Questi giovani, insieme ad alcuni anziani e coraggiosi colleghi e agli esponenti maggiori dell’antimafia italiana, sono stati il nucleo della campagna che in poche settimane ha raccolto decine di migliaia di firme a sostegno non di una persona, ma di una concezione del giornalismo civile.
Non oso nominarne alcuno perché sarebbe ingiustizia verso le diecine e diecine degli altri; faremo eccezione solo per due nomi, quello di Don Luigi Ciotti – la cui lode è già di per sè altissimo premio – e quello di Luca Salici, il giovane e agguerritissimo collega che è stato animatore e motore di tutto questo.Adesso, chiediamo a tutti gli amici che si sono riconosciuti e incontrati in quest’occasione di non disperdersi, di profittare di questa bella vittoria per fare rete di nuovo e andare avanti. A Catania, a Milano, a Napoli, a Bologna, a Roma, a tutte le redazioni e le testate de I Siciliani, ciascuno riprenda il suo posto e ancora contribuisca all’impresa comune. Al giornalismo libero e all’antimafia sociale, mai disgiunti fra loro ma sempre insieme, occorre la forza dei giovani ed essi, con allegria e coraggio, non ce la negheranno.
21 marzo 2017, Riccardo Orioles
“A che serve vivere, se non c’è il coraggio di lottare?”
GIUSEPPE FAVA