Nonostante tutto. Il messaggio di Giovanni Celsi per le Giornate 2024

Nonostante le denunce, le minacce, le detenzioni, le sparizioni, le uccisioni di giornaliste e giornalisti. Nonostante tutto questo e molto altro ancora, il giornalismo non muore.

È la tesi di queste giornate. Dove si affronta, con un denso calendario di eventi, l’importanza del giornalismo in rapporto all’economia, alla difesa della legalità, dei diritti, alle grandi migrazioni, alla sostenibilità ambientale, alla tutela della salute, alla lotta alle diseguaglianze.

Soprattutto, non morirà il Giornalismo Investigativo.

Il più difficile, il più costoso, il più rischioso. Lo dimostrano gli oltre 1400 giovani reporter con meno di trent’anni che in 13 edizioni hanno partecipato con i propri progetti d’indagine ai bandi del Premio Roberto Morrione. A loro sono dedicati gli incontri sulle tecniche e gli strumenti vecchi e nuovi dell’inchiesta, come il giornalismo sotto copertura e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale.

Tre le novità principali di questa 13a edizione. Siamo alla Fabbrica delle “e”, che ripropone in modo ideale la collaborazione di Roberto con Don Ciotti, nel comune impegno, attraverso Libera, Libera Informazione e il Gruppo Abele, nella lotta alle mafie e all’illegalità, sempre in difesa dei più deboli. Il “Premio Riccardo Laganà”, alla sua prima edizione e nell’ambito del Morrione, fortemente voluto dalla Rai e da familiari, amici e colleghi per ricordare il Consigliere d’Amministrazione eletto dai dipendenti prematuramente scomparso lo scorso anno.

Infine, ma non meno importante per i finalisti, l’incremento a 5.000 euro del contributo alla realizzazione delle inchieste selezionate dalla giuria presieduta da Beppe Giulietti (più I 2.000 euro per l’inchiesta vincitrice).

Come dimostrano le inchieste presentate in queste Giornate, c’è tanto ancora da fare per il Giornalismo Investigativo, nonostante tutto.

Giovanni Celsi
Presidente dell’associazione Amici di Roberto Morrione