La proiezione dell’inchiesta “Anello di Fumo”, inchiesta vincitrice della terza edizione del premio Morrione, lo scorso 7 Marzo nell’ambito dell’iniziativa di “Spiazziamoli, 50 piazze per la democrazia e contro le mafie” è stata un’occasione eccezionale di confronto e soprattutto di incontro.
Per “spiazzare” le mafie che ruotano intorno alla gestione dei campi rom, abbiamo deciso di rompere l’isolamento grazie al quale la corruzione agisce indisturbata. Per questo abbiamo organizzato la nostra iniziativa all’interno del campo sinti de La Barbuta, nel container adibito a chiesa evangelica della comunità.
La partecipazione degli abitanti del campo, a partire dalla pulizia della sala – resa necessaria da atti di vandalismo simbolo delle tensioni sociali che caratterizzano la vita nei campi rom – è stato il primo traguardo raggiunto. Poi c’è stato l’incontro vero e proprio e una ventina di cittadini romani, la maggior parte di loro per la prima volta, sono arrivati in fondo alla strada dissestata percorsa dai rifiuti che conduce all’ingresso del campo.
Conoscere la comunità sinti e scoprire la loro ospitalità è stata, a detta di tutti, un’esperienza indimenticabile. Alla proiezione hanno partecipato anche diversi abitanti di Ciampino, rappresentanti della neonata Associazione culturale Officine Civiche.
Hanno portato la loro testimonianza relativamente al problema dei roghi tossici e della mancanza di informazione della maggior parte della cittadinanza sulle vere cause del problema, esprimendo l’intenzione di portare questo tema all’attenzione delle amministrazioni territoriali.
Da quando il Premio Morrione ha presentato la nostra inchiesta, a Settembre, sono successe molte cose e una parte della storia che abbiamo raccontato nel video si è evoluta. Prima di tutto c’è stata l’inchiesta giudiziaria soprannominata “Mafia Capitale” che ha scoperchiato il “vaso di Pandora” sul giro di interessi mafiosi che ruotano attorno alla gestione dei campi rom e dei centri di accoglienza per migranti.
Fin dal nostro primo approccio ai temi dell’inchiesta ci siamo chiesti come fosse possibile che fenomeni tanto evidenti come quelli dei roghi tossici e degli sversamenti abusivi di rifiuti, avvenissero regolarmente nei campi sotto gli occhi degli addetti alla vigilanza e degli altri enti preposti alla gestione di questi luoghi. Ci eravamo dati alcune risposte, Mafia Capitale ha messo mano ad un intero mondo sommerso e ha confermato le nostre conclusioni.
Anche all’interno dell’amministrazione capitolina ci sono stati sviluppi. Dopo l’inchiesta siamo stati convocati dall’Assessore all’ambiente Estella Marino che ha manifestato interesse per i temi sollevati e ci ha segnalato che il dipartimento sta lavorando ad alcune proposte per risolvere il problema degli sversamenti illegali, combattendo gli illeciti fin dall’apertura dei cantieri.
E in ultimo, ma non per importanza, l’annuncio del sindaco Ignazio Marino sulla volontà di avviare un processo di superamento dei campi rom. La decisione è stata appoggiata anche dalla neo-Assessore alle politiche sociali Francesca Danese, chiamata circa due mesi fa a sostituire la dimissionaria Rita Cutini. Purtroppo è notizia della settimana scorsa che in seguito a gravi minacce, l’assessore è finita sotto scorta, ulteriore dimostrazione che mettere mano a certi interessi provoca pesanti ripercussioni.
Da parte nostra, continuiamo a lavorare su queste vicende con interesse ed è in cantiere la pubblicazione di un libro con la casa editrice Kogoi. Venerdì scorso abbiamo partecipato alla tavola rotonda organizzata dalla Rete Territoriale di Roma Est aperta a istituzioni e cittadini intitolata proprio “Fuori campo”, per condividere riflessioni e scelte sui cambiamenti che verranno. All’incontro nel teatro biblioteca Quarticciolo di Via Ostuni, hanno partecipato anche alcuni protagonisti del nostro racconto video, quali i comitati di quartiere e alcuni abitanti del campo di Via Salviati. La società civile ha promesso un attento monitoraggio dei prossimi passi dell’amministrazione ma anche supporto e aiuto, per lasciarsi definitivamente alle spalle l’anomalia tutta italiana dell’“era campi” (il video dell’intervento dell’Assessore Danese).
Elena Risi