Tabù Hiv, da video ad audio documentario. Intervista a Giulia Elia

Abbiamo intervistato Giulia Elia, l’autrice dell’inchiesta Tabù Hiv, vincitrice della sesta edizione del nostro premio, per farci raccontare l’esperienza avuta con la trasmissione Tre soldi di Rai Radio 3. La scorsa settimana, infatti, sono andate in onda le quattro puntate nate proprio da questa inchiesta sul virus che ha provocato milioni di morti nel mondo per AIDS e di cui oggi non sentiamo più parlare.
  • Come è stato passare dalla video inchiesta all’audio documentario?
E’ stato stimolante. Il racconto orale è particolarmente suggestivo perché ci fa immaginare delle persone senza poterne vedere i volti: ascoltare senza il supporto delle immagini permette di prestare maggiore attenzione all’intonazione, al modo di parlare, alle voci dei protagonisti. Le singole storie hanno potuto avere più respiro rispetto alla video inchiesta perché il minutaggio era maggiore.
  • Che cosa hai imparato da questa esperienza radiofonica?
Dovendo diluire in più tempo le storie (le puntate erano quattro da 15 minuti ognuna), ho imparato a “tagliare su carta” e partire dalla scrittura per realizzare un racconto coerente in cui per ogni puntata ci fosse un protagonista centrale col suo racconto.
  • In questi mesi sei andata avanti con il tuo lavoro investigativo sul tema dell’Hiv?
Non ci sono grandi novità rispetto all’anno scorso, purtroppo.
  • Quali sono i tuoi attuali progetti/impegni giornalistici?
Collaboro con la testata The Vision e ho intenzione di realizzare altri podcast su temi sociali altrettanto importanti. Ho un paio di idee in cantiere e ci sto lavorando.
Ascolta Tabù HIV >> di Giulia Elia