Paolo Aleotti sarà il tutor della categoria webdoc d’inchiesta della quinta edizione del Premio Morrione. Lo abbiamo intervistato per conoscerlo meglio e capire le sue aspettative e i suoi consigli per gli under31 che parteciperanno al bando 2016.
- Perché ha accettato il ruolo di tutor del Premio Morrione? Che cosa significa per lei?
Ho deciso di accettare il ruolo di tutor in primo luogo per il ricordo affettuoso e di stima che mi lega a Roberto Morrione, vero tutor per tanti di noi. In secondo luogo lavorare con i giovani è un’esperienza formidabile ed arricchente, come so bene per i corsi che tengo presso la Fondazione Basso. Credo che confrontare ed aiutare valenti ragazze e ragazzi a raffinare il proprio talento e ad orientarsi nel linguaggio del giornalismo, in una delle sue forme più’ nuove, sia davvero un’occasione imperdibile per chi come me ha iniziato la professione molti anni fa; e spero naturalmente che possa risultare utile e stimolante anche per loro.
- Cosa si aspetta dal giovane under 31 che seguirà nella realizzazione del webdoc?
Mi aspetto un rapporto aperto di collaborazione e di scambio. Ho sempre immaginato che esperienza da una parte ed energia, forza, freschezza dall’altra possano costituire il cocktail migliore per ogni esperienza. Il webdoc rappresenta un linguaggio nuovo, nato con le nuove generazioni alfabetizzate da internet. Ma i punti di riferimento non possono che essere gli archetipi del giornalismo. Mi aspetto impegno, divertimento e crescita comuni.
- Quando ha capito che la sua professione sarebbe stata quella giornalistica?
L’ho scoperto “sul campo”, mentre studiavo ingegneria , come avevo deciso dopo il liceo; e contemporaneamente realizzavo interviste per la trasmissione radiofonica “Per voi giovani”, per pagarmi l’affitto di un appartamentino e poter essere autonomo dai miei. Prima lentamente, poi sempre più velocemente, la curiositá per l’attualità (ricca e intensa fino alla drammaticità in quei primi anni ”70) ha avuto il sopravvento. Alla prospettiva di diventare ingegnere o capitano di industria si è sostituito, giocoforza, il desiderio prepotente di conoscere la realtà del mio e di altri paesi, e di raccontarla al pubblico, di ascoltatori, telespettatori, lettori.
- Cosa consiglierebbe a chi sta in questo momento scrivendo il progetto di webdoc di inchiesta per il nuovo bando?
Consiglierei di visionare i migliori webdoc prodotti finora, ma anche documentari classici sull’argomento prescelto. Consiglierei di incontrare altri colleghi autori di webdoc e di scambiare con loro opinioni ed esperienze. Consiglierei di approfondire il contenuto e di ragionare molto anche sulla forma o sulle forme da adottare. Di mettere bene a fuoco l’obiettivo del webdoc. E di fare bene i conti con la reale fattibilità della sua realizzazione. E poi, naturalmente, di rimboccarsi le maniche…