Il webdoc “Le crepe del marmo“, finalista dell’ultima edizione del Premio Morrione, ha vinto il Premio Pietro Di Donato 2018 per la categoria web.
A ritirare il riconoscimento nella cittadina di Taranta Peligna, in provincia di Chieti, sono stati Marco Carlone e Daniela Sestito, che con Elena Pagliai hanno realizzato l’inchiesta sul marmo più famoso al mondo.
“Essere arrivati tra i quattro finalisti del Premio Roberto Morrione ci ha dato la spinta per continuare a proporre il lungo lavoro che abbiamo effettuato tra le cave di marmo di Carrara. Con la cerimonia di premiazione di Torino si chiudeva un capitolo ma se ne apriva uno nuovo: quello della diffusione del nostro lavoro. La partecipazione al Premio Di Donato ha preso le mosse proprio da questo intento, e un premio dedicato alla sicurezza del mondo del lavoro non poteva che essere il naturale continuamento di quanto iniziato nel nostro lavoro di inchiesta.” racconta Marco Carlone, di rientro dall’Abruzzo.”Dei sei articoli che avevamo elaborato durante la ricerca del Morrione, uno, forse quello che più ci aveva stimolato e dato la possibilità di confrontarci con i lavoratori del comparto, riguardava proprio le condizioni di lavoro quotidiane delle cave, delle segherie e dei punti di lavorazione del minerale. Ecco allora la scelta di proporlo alla giuria del Premio Di Donato. Abbiamo così proposto il nostro articolo “Morire di marmo” e siamo stati premiati in un piccolo paese alle falde della Majella, in Abruzzo. Un filo rosso, se vogliamo, che tocca le piccole realtà di provincia di cui abbiamo deciso di parlare nel corso del nostro lavoro, realtà di cui l’Italia è piena, ma che spesso sono ignorate dalle prime pagine dei suoi quotidiani.”