L’inchiesta La Propaganda del Gas a FestAmbiente

L’inchiesta finalista della 12′ edizione “La propaganda del Gas” di Teresa Di Mauro, Vittoria Torsello, Lorenzo Urzia verrà presentata al Festival del cinema di Legambiente l’11 agosto alle 21.15, nella splendida cornice del Parco della Maremma, in un’atmosfera semplice e naturale. Partecipano Teresa Di Mauro e Vittoria Torsello.

Mimando l’estensione di una lunga spiaggia, Veysalov Vugar rassicura: “È solo un gasdotto, sepolto ad almeno un metro di profondità, che trasporta silenziosamente il gas.” Vugar è responsabile degli affari esteri della multinazionale Trans Adriatic Pipeline (TAP) – il più grande progetto dell’industria dei combustibili fossili mai visto in Europa. Ma c’è più di quanto sembri in superficie. Mentre circa il 40% delle emissioni globali di metano proviene dal settore energetico, l’UE punta a diminuire la dipendenza dal metano entro il 2030. Nonostante questa urgenza, gli investimenti dell’UE nel settore del gas continuano, trasformando la transizione verde in una dipendenza dei Balcani dalle compagnie petrolifere, a vantaggio solo degli interessi dell’Europa centrale. “Dobbiamo resistere all’ultimo sforzo delle compagnie internazionali del gas di occupare il nostro territorio per il loro profitto,” afferma l’ambientalista albanese Lavdosh Feruni.

Nel 2016, durante la fase di costruzione del gasdotto, le comunità locali colpite dal suo passaggio si opposero. Grecia, Albania e Italia repressero brutalmente le proteste e il progetto fu autorizzato. Attraverso accordi sottobanco, investimenti senza un adeguato scrutinio pubblico e promesse alle popolazioni locali, TAP ha deviato l’attenzione dai danni sociali e ambientali causati. “Qui, il potere è potere,” dice Serena Fiorentino, attivista del Movimento No Tap, riferendosi alla forte lobby utilizzata per installare il gasdotto e alla violazione della Convenzione di Aarhus, che ha negato alle comunità locali un posto al tavolo delle consultazioni con la multinazionale. Presentando il gas come una fonte pulita, TAP ha nascosto la sua natura di combustibile fossile, limitando lo spazio per soluzioni sostenibili. Dal punto di vista politico, sostiene la dittatura in Azerbaigian e la pulizia etnica degli Armeni in Nagorno-Karabakh. Investigando le valutazioni degli impatti ambientali e sociali e ascoltando le testimonianze di avvocati, agricoltori, proprietari terrieri, ex politici e attivisti, ‘La Propaganda del Gas’ ricostruisce come la multinazionale abbia agito nei territori colpiti dal passaggio del gasdotto.