L’inchiesta “Sulla Loro Pelle” alla Commissione Europea

European Union flag. Free public domain CC0 photo.

L’inchiesta “Sulla loro pelle” di Marika Ikonomu, Alessandro Leone e Simone Manda, vincitrice dell’ultima edizione del nostro Premio, ha generato un’interrogazione  alla Commissione Europea.

Non è la prima volta che succede con le inchieste del nostro concorso, è già successo in passato (con l’inchiesta Fondi rubati all’agricoltura di Alessandro di Nunzio e Diego Gandolfo), ma non sul tema dei Cpr.

Di seguito la nota degli autori su questo ulteriore sviluppo del percorso dell’inchiesta.

Lo scorso 30 novembre il parlamentare europeo dei Verdi/ALE Ignazio Corrao ha presentato un’interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione Europea. Nel testo si citano “le carenze dei CPR in Italia e una sistematica violazione del diritto alla salute e alla libertà personale di moltissimi cittadini stranieri”, come denunciato dalla nostra inchiesta “Sulla loro pelle”. Alla luce di quanto emerso dalle immagini e dalle testimonianze, Corrao ha chiesto un intervento della Commissione per verificare l’eventuale violazione delle direttive UE da parte dell’Italia.

La risposta è arrivata il 21 febbraio per conto di Ylva Johansson, Commissaria europea per gli affari interni. Nel breve testo si è limitata a osservare che, a seguito della visita di valutazione Schengen del 2021, l’anno successivo “l’Italia ha adottato una direttiva che stabilisce nuovi criteri per l’organizzazione dei Cpr [con l’obiettivo di] migliorare le condizioni di vita nei centri, compreso un migliore accesso ai servizi sanitari”.

Corrao ha commentato la risposta della Commissione sottolineando che le raccomandazioni europee sono ancora in larga parte disattese e che rispetto alla visita del 2021 ancora nulla è cambiato. “Nei Cpr italiani è in atto una sistematica violazione del diritto alla salute e alla libertà personale di moltissimi cittadini stranieri e la Commissione UE non può voltarsi dall’altra parte. E’ fin troppo evidente che le azioni di “monitoraggio” messe in atto non garantiscono affatto i diritti dei cittadini stranieri che attendono il rimpatrio e che vanno trattati con dignità e rispetto”, scrive.

Un tema che dopo la tragedia di Cutro assume ulteriore rilevanza, considerando il nuovo decreto del governo che punta a potenziare i centri e ad allungare i tempi di permanenza fino a 6 mesi. 
Marika Ikonomu, Alessandro Leone, Simone Manda
I link a tutti i testi:
Testo interrogazione: https://tinyurl.com/2p9fsm4s
Risposta Commissione UE: https://tinyurl.com/3zbn7ehd
Risposta Corrao: https://tinyurl.com/2p8wznkr