“A proposito di Mauro Rostagno”, con Libera Piemonte a Torino

L’Associazione Amici di Roberto Morrione e Libera Piemonte hanno organizzato a Torino venerdì 29 settembre, dalle ore 20.30 presso il Centro Commensale Gruppo Abele in via Sestriere 34, una serata dedicata alla figura di Mauro Rostagno, sociologo e giornalista assassinato dalla mafia il 26 settembre 1988 a Valderice in provincia di Trapani a causa della sua attività di inchiesta giornalistica.

L’incontro è stato moderato da Lorenzo Frigerio, coordinatore di LiberaInformazione, e vi hanno preso parte Enrico Deaglio, giornalista e scrittore, Mara Filippi Morrione, portavoce dell’associazione Amici di Roberto Morrione, con l’intervento di Maddalena Rostagno.

Durante la serata è stata proiettata l’inchiesta giornalistica “I depistaggi del caso Rostagno” di Davide Pecorelli e Simone Bauducco prodotta da Libera Piemonte e pubblicata da Repubblica.it.

Con questa iniziativa, che si è svolta a pochi giorni dal 29′ anniversario della morte di Mauro Rostagno, Libera Torino e l’associazione Amici di Roberto Morrione hanno voluto ricordare la storia di questo giornalista dalla schiena dritta e approfondire i depistaggi che hanno cercato di oscurare la verità sul suo assassinio. A volere la sua eliminazione, come stabilito dalla Prima Corte d’Assise di Trapani a maggio del 2014, è stata Cosa nostra che ha voluto fermare un giornalista che non aveva paura di fare i nomi e raccontare le connivenze tra mafia, politica e massoneria nella Trapani degli anni ’80. Per lunghi anni, attorno alle ragioni della sua morte, si sono percorsi scenari investigativi che escludevano la mafia. False notizie, inchieste inesatte e depistaggi hanno rallentato l’accertamento della verità, raggiunta ben 25 anni dopo l’assassinio. Rostagno è stato “un uomo – ha raccontato Enrico Deaglio  – che era riuscito a usare un mezzo come la televisione, a Trapani, per parlare della mafia come di una notizia quotidiana, qualcosa di cui si dovesse parlare ogni giorno. Ogni giorno, seguendo i processi, intervistando i magistrati, mostrando gli imputati nelle gabbie. Dando corporeità e spessore criminale ai fantasmi di una organizzazione che, come si sa, non esiste”.

“Parlare di lui – ha sottolineato Mara Filippi Morrione, tra i soci fondatori e portavoce del Premio – significa parlare della nostra realtà delle fake news, della capacità di cercare i fatti e di scavarci fino a trovarne la radice perché le notizie non sono orfane ma hanno sempre un motivo, una causa, da trovare e raccontare anche quando è irraccontabile.”

Il rapporto tra “fake news e inchiesta investigativa” sarà infatti il filo conduttore delle giornate di premiazione della sesta edizione. La serata dedicata a Mauro Rostagno ha dato il via alla fitta programmazione, proseguita con un’anteprima delle inchieste finaliste a Ferrara al Festival di Internazionale il 1° ottobre e che continuerà a Torino dal 19 al 21 ottobre . 

Prossimo appuntamento a Torino!