Diario dell’inchiesta “Bestiario Criminale”. Lezione n. 2 “Lo spazio e il tempo”

L’infinito di Eva. Attraverso il finestrino di un treno regionale

Realizzare un’inchiesta richiede un metodo. Una via da seguire, partendo da un punto A e dirigendosi verso un punto B.

Spesso però, tra A e B, ci sono infiniti punti, lettere e immagini che ti fanno cambiare direzione. Facendoti tornare magari su un binario che consideravi morto e che invece torna sorprendentemente a farsi vivo.

In questo vorticoso percorso, dubbi e rinnovate certezze si mescolano di continuo.

E i due protagonisti assoluti, nonché arbitri imparziali, sono loro: lo spazio e il tempo.

LO SPAZIO

Menzione speciale per il divano di casa nella sua veste di co-protagonista di un’intervista
Menzione speciale per il divano di casa nella sua veste di co-protagonista di un’intervista

Per realizzare un’intervista video, va da sé, serve un luogo. Magari con una bella scenografia a fare da cornice alla persona giusta che potrebbe rivelarti la frase giusta al momento giusto. Quando però l’intervista è di sabato pomeriggio e il/la protagonista è una persona che viene da lontano, la scelta del luogo – lo spazio – diventa un problema di non poco conto. Se poi le condizioni meteo sono poco clementi, realizzi velocemente che l’unica soluzione praticabile è farla nel salotto di casa. Casa tua. E quello che è il simbolo del tuo personalissimo e privatissimo relax, il divano, diventa così co-protagonista del lavoro matto e disperatissimo che vuoi portare avanti. Il fedele alleato di mille sbadigli si trasforma così, per un un’oretta, in un fondamentale supporto.

IL TEMPO

Ma, senza scomodare Einstein, non si dà spazio senza tempo. Se la scelta del luogo è a volte complicata, riuscire a concordare una data è un’impresa spesso ancora più ardua. Ognuno ha i suoi impegni lavorativi e non è facile far coincidere le disponibilità. Durante la settimana, nel benaugurato caso che l’intervista sia nella città dove abiti, l’unica fascia oraria possibile è quella serale.

 L’infinito di Eva. Attraverso il finestrino di un treno regionale
L’infinito di Eva. Attraverso il finestrino di un treno regionale

Altrimenti c’è il week-end. Ma, anche qui, non tutti sono disponibili a sacrificare parte del loro tempo libero per quattro giornalisti spiantati che vogliono fare domande su domande per capire come funzionano le cose nel traffico di specie protette. Così capita di ritrovarsi un sabato pomeriggio in una stazioncina di una sperduta località dell’Italia centrale e salire su un trenino regionale per andare a Roma e, da lì, tornare a Nord. Ma, come d’incanto, in questo buffo viaggio di un pomeriggio di inizio primavera, il calore pallido della luce che si irradia sui pendii ripaga in un istante occhi, mente e perfino le suole di tutta quella fatica, di quelle mille arrabbiature e dell’impegno che hai dedicato alla tua inchiesta.

Perché, dopotutto, il metodo è soltanto una via da seguire. E quello che trovi sulla strada è sempre e di nuovo una sorpresa.

Eva Alberti, Susanna Combusti, Silvia Ricciardi, Federico Thoman