I canali: l’inchiesta come una punta affilata sulla roccia. Diario dei finalisti

Ultimi giorni, ultime cose da fare prima di chiudere un lavoro che ha composto le nostre giornate e scandito il nostro tempo negli ultimi tre mesi. Siamo un po’ indietro, ma abbiamo infilato la quinta marcia e sfrecciamo con il cuore affannato e il fiato corto. In realtà, se c’è qualcosa che ci fa stare tranquille, è che indietro lo siamo sempre state. Lo eravamo già prima di cominciare, quando abbiamo scelto di raccontare una storia inconclusa e complessa con i mezzi di chi, più che “alle prime armi”, sta ancora cercando di affilare la punta di un sasso contro una roccia. Eppure, armate della sola nostra determinazione e del supporto di chi ci stava accanto, siamo arrivate fin qua. Ogni piccolo e grande traguardo raggiunto in questi mesi è stato una sorpresa per noi stesse. Allo stesso modo sappiamo che nemmeno nel momento in cui cliccheremo il tasto “esporta”, sul programma di montaggio, ci crederemo davvero.

Durante questi tre mesi, abbiamo imparato tutto e il contrario di tutto. Per esempio, abbiamo capito quanto sia importante essere se stessi, quando si parla con le persone: le spinge a fidarsi di te. Ma mai esserlo troppo, soprattutto se una a cui le persone generalmente piacciono. Sii trasparente, ma non rivelare tutto; onesta, ma non ingenua. Fidati dei consigli di chi ha più esperienza, ma fai tesoro di ciò che ti succede per formartene una tua. Persisti con chi credi valga davvero di parlare, non mollare se pensi di avere qualcosa da ricavare, non farti mai prendere dallo sconforto quando il lavoro di giornate intere viene perso per colpa di una misteriosa scomparsa di file. Ma impara anche a chiudere, a mettere un punto che ti permetta di arrivare in tempo alla scadenza. La storia non finirà mai, e un’inchiesta mai sarà perfetta agli occhi di chi ci ha lavorato per mesi.

Insomma, ancora una volta “fai quel che devi, accadrà quel che può” è ancora una volta la frase che meglio riassume gli sforzi di chi vuole fare questo mestiere.

Ma non è l’unica che ci risuona in testa ultimamente. C’è n’è un’altra, recita così: “non so dove, ma arriverò puntuale“. Ed è vero. Non sappiamo dove ci porterà questa prima esperienza nella professione che amiamo, così come forse nemmeno sapevamo di amarla così tanto. Però sappiamo che alla fine non resteremo indietro. Nonostante gli ostacoli e le difficoltà, saremo puntuali, ovunque sia l’appuntamento.

Per il nostro video di presentazione abbiamo scelto di farci accompagnare da Lucio Dalla, un autore del cuore per entrambe. Così, chiudiamo con lui, che in questi mesi non ha mai smesso di darci supporto, speranza e, soprattutto, la possibilità di sfogarci cantando le sue canzoni a squarciagola su autostrade troppo dritte e piatte, troppo ordinate per essere vere.

“..Alle porte dell’universo

L’importante è non arrivarci in fila

Ma tutti quanti in modo diverso

Ognuno con i suoi mezzi

Magari arrivando a pezzi

Su una vecchia bicicletta da corsa

Con gli occhiali da sole e il cuore nella borsa..”

*Alessia Melchiorre e Antonella Serrecchia sono finaliste della sesta edizione del Premio Morrione con i progetto di video inchiesta “I canali”. Tutor Giulia Bosetti.


1 commento

  1. È da apprezzare la vostra consapevolezza di aver raccontato “una storia” che ne contiene tante altre – da scoprire a poco a poco -, ma ancora più da valorizzare la determinazione di tutte e due a dare fino alla fine un contributo decisivo all’informazione libera e democratica.

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