di Sara Del Dot, Stefania Pianu, Sara Stradiotti*
Sono passati pochi mesi dall’avvio del nostro progetto d’inchiesta eppure, tutto inizia piano piano a prendere forma.
Tra una giornata di lavoro e l’altra, il mese di giugno è proseguito con incontri, interviste e montaggio video, vedendoci focalizzate su una delle sezioni centrali del progetto ovvero quella sugli alloggi popolari. Giugno però è stato anche il mese degli appuntamenti con la grafica e gli informatici in cui sì è iniziato a definire colori e impostazione del sito.
Ripensando all’idea di web doc iniziale, il lavoro svolto fin ora ha subito continui cambiamenti e probabilmente ne subirà ancora tanti altri in corso d’opera perché le idee, gli spunti e i consigli dei tutor non mancano mai.
Al di là dai protagonisti del nostro lavoro, ci piacerebbe però, in questa pagina di diario, concentrarci sul significato di un’unica parola che al suo interno ne racchiude tante altre: “esperienza”.
Per noi ancora alle “prime armi” nel mondo giornalistico, infatti, ogni intervista, ogni telefonata, ogni email inviata alle istituzioni, ogni analisi del materiale raccolto ha rappresentato un’esperienza. Ogni persona incontrata nel giro di questi mesi, ci ha concesso non solo di scoprire luoghi e realtà a noi completamente sconosciuti ma anche di metterci alla prova, di capire in che modo formulare le domande, di superare la timidezza quando ci si rende conto che un’informazione è troppo importante per lasciarsela scappare, di cercare il confronto quando le idee diventano discordanti, ma soprattutto di comprendere quando una fonte è attendibile o meno nel racconto dei fatti.
È un po’ come se oltre ad aver potuto osservare con altri occhi una Bologna in fondo così diversa da quella “universitaria”, avessimo notato le sue mille sfaccettature, positive e non, e allo stesso tempo, cogliessimo tutte le difficoltà ma anche l’entusiasmo e la curiosità di una professione così affascinante come quella del giornalista.
Non è forse tutto questo una grande esperienza?
* finaliste del premio Morrione 2016 con il progetto di inchiesta “Le altre case di Bologna”. Tutor Valerio Cataldi.