“Taranto chiama”: lanciato il progetto della nuova docu-inchiesta della giornalista Rosy Battaglia

di Carlotta Bartolucci

Via. Si parte. Il progetto di docu-inchiesta “Taranto chiama” dell’associazione Cittadini Reattivi a firma di Rosy Battaglia ha preso ufficialmente avvio. E non ha intenzione di fermarsi: perché è la situazione di Taranto, dal punto di vista ambientale, a essere ferma da troppi anni, ed è ora che venga raccontata.

Pertanto lunedì 19 settembre, presso la sede della Fnsi, ha avuto luogo la conferenza stampa per presentare il progetto di inchiesta della giornalista. La nostra portavoce Mara Filippi Morrione ha partecipato all’iniziativa.
In questa stessa occasione è stata lanciata anche l’azione di crowdfunding, sulla piattaforma Produzioni dal Basso, per finanziare il lavoro con il patrocinio di Articolo 21 e Odg. Prossimo appuntamento per conoscere la giornalista Rosy Battaglia sarà giovedì 22 settembre ore 19 al Wsp Photography in Via Costanzo Cloro 58 a Roma.

Di cosa parla “Taranto chiama”
Il progetto documenterà quindi un viaggio da Trieste a Taranto per raccontare la situazione ambientale delle due città e il ruolo dei movimenti civici nel salvaguardare la salute della popolazione. Proprio a Trieste, infatti, nel 2020 movimenti di cittadini/e sono riusciti a ottenere la chiusura dell’area a caldo della Ferriera, impianto industriale altamente inquinante, dando alla città la prospettiva di un futuro ecologico. Dall’altra parte dell’Italia, Taranto subisce l’inquinamento dellex Ilva, oggi Acciaierie d’Italia, il polo siderurgico più grande d’Europa. La città pugliese si trova in una condizione di alto rischio, tanto che lo scorso gennaio l’ONU l’ha definita “zona di sacrificio” tra le più inquinate della Terra, così come lo scorso 5 maggio la Corte Europea per i Diritti Umani ha condannato l’Italia in quanto “continua ancora oggi a non tutelare la salute dei cittadini dagli effetti delle emissioni nocive del siderurgico e non procede alle bonifiche di tutta la zona coinvolta dall’inquinamento”.

Come partecipare al Crowdfunding e a cosa servirà
“Taranto chiama” ha l’obiettivo di realizzare un “documentario-inchiesta puntuale, all’insegna dell’informazione indipendente, basato su fatti, dati e testimonianze, raccolti in anni di inchieste sul campo”. I fondi raccolti andranno infatti a sostenere i costi di regia, scrittura e sceneggiatura, le riprese che prevedono interviste e  “esterne” tra Trieste e Taranto, il montaggio, l’editing a opera del filmmaker Marco Balestra, le attività di comunicazione e ufficio stampa in vista della distribuzione online su Open DDB e dal vivo dal 2023 e infine la promozione presso festival e comunità, scuole, università, enti di ricerca e istituzioni. La rendicontazione su come verranno spesi i fondi ricevuti sarà disponibile sul sito dell’associazione Cittadini Reattivi nelle voci di bilancio dell’associazione come “Storie resilienti – Taranto chiama” e tramite la nostra newsletter.

Da lunedì 19 è dunque possibile contribuire al crowdfunding qui.

Videoclip del trailer della docu-inchiesta "Taranto Chiama" a firma di Rosy Battaglia
Videoclip del trailer della docu-inchiesta “Taranto Chiama” a firma di Rosy Battaglia