Fare inchiesta come costruire un puzzle. Diario dei finalisti della 8a edizione

di Giovanni CulmoneMarina De Ghantuz CubbeLudovico Tallarita

Fase due. Ormai abbiamo messo insieme tutte le tessere del puzzle e la nostra inchiesta ci ha portato ad aggiungerne di inaspettate. In programma infatti, c’è anche un viaggio nel cuore dell’Europa perché è a Bruxelles che la ricerca e l’approfondimento ci portano a intervistare e raccogliere informazioni importanti. Stiamo attraversando la seconda fase del nostro lavoro e abbiamo incontrato due ordini di problemi: realizzare un prodotto originale su un tema di stretta attualità e tenere salde le redini dell’inchiesta che a volte sembra volerci portare dove dice lei. Tante sono le strade che potremmo seguire perché gli spunti davvero non mancano, ma dobbiamo essere noi a decidere dove andare.Per realizzare entrambi questi due obiettivi ci siamo confrontati e abbiamo cercato la sintesi, supportati a vicenda nei momenti di difficoltà, dedicato attenzione ognuno al parere dell’altro. Insomma, siamo partiti come una squadra e lo siamo diventati ancora di più in una fase delicata dell’inchiesta.

Infine, in questa seconda pagina del nostro diario vale la pena di raccontare quello che potremmo definire un doppio senso: ripercorrendo e scandagliando il materiale raccolto più e più volte ci siamo accorti che tutto ciò che custodiamo nella memoria dei nostri computer e tutto ciò che nelle prossime settimane si aggiungerà, per noi ha un doppio valore: il primo è sicuramente quello giornalistico e lo vedremo nel suo insieme a inchiesta terminata, il secondo invece ci piace che sia custodito in queste righe e ha a che fare con la passione che ci stiamo mettendo dentro. Un esempio: Per girare alcune immagini abbiamo scelto scientificamente la giornata peggiore: pioggia, nebbia, strade tortuose e auto quasi maggiorenni dall’andamento incerto ma dalle svariate funzionalità (dal trasporto alla rampa per fare riprese migliori). Tutto ovviamente la mattina prestissimo, perché va studiata anche la luce giusta. Ecco, la fatica non è un problema quando, riguardando le riprese, ci si rende conto che la passione ti ha portato non dove è più comodo ma nel posto giusto, al momento giusto e soprattutto, con il giusto spirito.