L’inchiesta da una cameretta. Diario dei finalisti della 12′ edizione

di Francesca Trinchini

Ricordo il momento in cui ho capito, dopo giorni di ricerche, che dalla mia idea sarebbe potuta nascere un’inchiesta. Ero a Roma, e solo la luce bluastra del computer pervadeva la mia cameretta. Tutto quello che è successo dopo – la telefonata di Mara Filippi Morrione, la conferenza stampa a viale Mazzini, l’incontro con il mio tutor, Lorenzo Di Pietro – mi ha riportato lì: appunti sparpagliati sulla scrivania, mille schede aperte nel browser, e la luce sempre accesa. È la prima fase: scartabellare ordinanze e mappe catastali, decifrare paper scientifici e listini azionari, camminare su e giù mentre parlo al telefono con Lorenzo. Una sera, lui riesce a chiamarmi mentre guida verso l’aeroporto – lo prendo come un buon auspicio, per spiccare il volo.

Metto il taccuino nella borsa, e mi preparo a uscire.